giovedì 24 febbraio 2011

Il Gruppetto (La Famiglia siciliana) Zelig 2008

Dopo aver visto il video della famiglia siciliana a lezione e dopo aver lavorato la fine della storia ecco qua un altro video che dà la soluzione a questi poveri genitori. Buon divertimento e buon ponte!

Nonni e nipoti

giovedì 17 febbraio 2011

La prima cosa bella



L'ultimo esercizio delle fotocopie date a lezione è questa bella canzone, colonna sonora del film La prima cosa bella cantata da Malika Ayane. Cercate di eseguire le istruzioni dell'esercizio. Buon ascolto!!

LA PRIMA COSA BELLA - Trailer Ufficiale



Forse, guardando il trailer del film, La prima cosa bella, riuscite meglio a fare l'esercizio.

mercoledì 9 febbraio 2011

Carlo Levi



COMPRENSIONE ORALE

Guarda il video e decidi se queste affermazioni sono vere.

1. Carlo Levi è nato a Milano il 29 novembre 1902
2. Levi era uno scrittore, politico e pittore.
3. Levi era un artista filo-fascista
4. Levi si laureò in medicina e chirurgia nel 1923, quando già esibiva i propri quadri in diverse mostre.
5. Dal '35 al '37 rimase due anni al confino in Lucania, e lì scrisse la sua opera più nota, " Cristo si è fermato ad Eboli"
6. Dopo il confino se ne andò esule in Inghilterra.
7. Ha dipinto il ritratto di diverse persone famose, tra cui Cesare Pavese e Silvana Mangano.
8. Dopo la fine della guerra, condusse un' importante crociata anti-mafia.
9. Il poeta triestino Eugenio Montale era il suo maestro di vita.
10. Levi è morto nel 1975, in piena attività di pittore

AMILCARE CARRUGA

ECCO QUA LA STORIA DI AMILCARE CARRUGA, MOLTO ASPETTATA..

Amilcare Carruga era ancora giovane, non sprovvisto di risorse, senza esagerare ambizioni materiali o spirituali: nulla gli impediva, dunque, di godere la vita.(...)Ebbene: anche al cinema, adesso, tutte queste facce gli parevano diventate scialbe, piatte, anonime; s'annoiava.

Alla fine capì. Era lui che era miope. L'oculista gli ordinò un paio di occhiali. Da quel momento la sua vita cambiò, divenne cento volte più ricca d'interesse di prima.

Già l'inforcare gli occhiali era ogni volta un'emozione. Si trovava mettiamo a una fermata del tram, e lo prendeva la tristezza che tutto, persone e oggetti intorno, fosse così generico, banale, logoro d'essere com'era, e lui lì ad annaspare in mezzo a un molle mondo di forme e colori quasi sfatti. Si metteva gli occhiali per leggere il numero di un tram che arrivava, e allora tutto cambiava; le cose più qualsiasi, anche un palo della corrente, si disegnavano con tanti minuti particolari, con linee così nitide, e le facce, le facce sconosciute, si riempivano ognuna di segnetti, puntini della barba, brufolini, sfumature dell'espressione che prima non si sospettavano; e dai vestiti si capiva di che stoffa erano fatti, s'indovinava il tessuto, si spiava il logoro degli orli. Guardare diventava un divertimento, uno spettacolo; non il guardare una cosa o l'altra: guardare. Così Amilcare Carruga dimenticava di badare ai numeri dei tram, perdeva una corsa dopo l'altra, oppure saliva su di un tram sbagliato. Vedeva una quantità tale di cose che era come se non vedesse più nulla. Dovette a poco a poco farci l'abitudine, imparare da capo quello che era inutile guardare e quel che era necessario.